PORTFOLIO LAVORI IN AGGIORNAMENTO
Un racconto che mette in evidenza le “barriere” incontrate nei Territori Occupati Palestinesi, terra di conflitto politico e sociale. Una terra, che è stata fino ad oggi il luogo della divisione manifesta, il luogo dell’incomprensione reciproca, dello sfruttamento del più forte sul più debole, della violenza cieca e senza ragioni, il luogo dove si manifesta l’incapacità del dialogo internazionale, e dove si sperimentano le strategie della paura. ”BARRIERE”, perchè tanti sono gli ostacoli che ho incontrato, e che impediscono il raggiungimento di una pace giusta, che non vede meta. ”La realtà che ho percepito mi riconduceva sempre ad una sensazione di […]
Villaggi di beduini della zona di Gerico. Transumanti senza identità (qui non si registrano nascite e morti) 20 baracche al massimo, una quantità enorme di bambini. BAMBINI nel vero senso della parola, vivono appena più che allo stato brado ma vivono come bambini. Fanno festa con niente; scalzi, sporchi, vitali. Fanno festa. Qui, un gruppo di volontari si occupa dell’assistenza scolastica, ma parlare propriamente di scuola è un parolone!
In West-Bank, il futuro è incerto. Le prospettive sono più oscure soprattutto per i bambini. In questo contesto la Crèche di Betlemme è un mare di speranza per molti bambini abbandonati o affidati, infelici, sottoalimentati, percossi, a volte violentati, rifiutati dalle famiglie, testimoni della tragica morte dei loro genitori. Spesso i neonati vengono lasciati sul bordo della strada da ragazze madri disperate. Nella mentalità palestinese, avere un figlio con handicap è considerato una vergogna per la famiglia, e spesso viene tenuto nascosto agli occhi dei vicini e dei parenti. Il più delle volte i problemi sono economici appesantiti dalla […]
Percorso, andata e ritorno in uno degli oltre 600 check-point che racchiudono la West-Bank. Davanti, il muro di cemento, che isola i Territori palestinesi dallo Stato d’Israele e separa la città natale di Gesù dalla vicina Gerusalemme. Dalle 4.30 del mattino, inizia un via vai di taxi collettivi: vecchie auto spaziose malandate, che trasportano fino a sette persone, centinaia di uomini palestinesi, che ogni mattina attraversano il muro per recarsi al lavoro a Gerusalemme. Una lunga garitta larga circa un metro si snoda come un serpente alla base del muro, in un senso e nell’altro. Murad mi dice che […]
Il quartiere Nowa Huta (Nuova Acciaieria) è un posto unico a Cracovia e in Polonia. Progettata e costruita come una nuova città comunista in opposizione alla vecchia, tradizionale e conservatrice città di Cracovia ci offre una vera atmosfera dell’epoca di Stalin. Enormi acciaierie e palazzi abitativi costruiti per gli operai negli anni ’50 rappresentano una visione coerente dell’architettura del realismo socialista importata dall’Unione Sovietica. Fu creato dai progettisti comunisti per portare lo stile comunista a Cracovia e per costruire una nuova società comunista. Gli abitanti di Nowa Huta e i lavoratori dell’acciaieria furono tra i primi a ribellarsi contro […]
Auschwitz-Birkenau, il più grande dei campi di concentramento e di sterminio creati dai nazisti. A 3 km dal campo base di Auschwitz si trova il campo di sterminio di Birkenau. Il sottocampo di Birkenau fu costruito, dagli stessi deportati, tra il marzo del 1941 e il febbraio del 1942, a tre km dal campo principale. Il binario morto conduce direttamente all’interno del campo, avendo, a sinistra, le baracche in muratura e, a destra, il desolante spettacolo dei camini delle baracche di legno, distrutte dai tedeschi nella loro precipitosa ritirata davanti all’avanzata delle truppe russe. I nazisti costruirono la maggior […]
“Artbeit macht frei”, il lavoro rende liberi. E’ la frase che troneggia all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz. Dava il benvenuto a tutti coloro che vi entrarono, il cui unico destino era di morire di stenti, fu il più grande realizzato dal regime nazista e raccolse milioni di deportati provenienti da 28 paesi. Esso comprendeva tre campi principali, tutti destinati inizialmente ai prigioneri che erano stati selezionati per i lavori forzati.
Roma 5 dicembre 2009 manifestazione nazionale. L’iniziativa è partita on-line e sono scesi in piazza. All’appuntamento, scaturito da un gruppo di blogger, sono giunti a Roma persone provenienti da tutta Italia per dire “no” al presidente del consiglio Silvio Berlusconi e chiedere le sue dimissioni.